sabato 16 maggio 2009

Il battito d'ali di una farfalla...

1) Confesso: non ero presente al seminario di venerdì 8 maggio. Ho letto il post del professore (caos, ordine, poesia…) e mi sono improvvisamente pentita di essere andata via quella mattina. Mi sono spesso interrogata sul discorso del Caos, la teoria del Caos. Ho molto riflettuto, ma soprattutto fantasticato su cosa possa significare questa parola.
Per quanto riguarda la celeberrima ma incompresa teoria del Caos: ho sentito molta gente convinta che essa preveda che molti fenomeni siano incontrollabili, governati dal disordine, dal caso. Non è così. Non esiste il Caos come disordine. L’Universo è governato da leggi ben precise. Newton&Co. ce ne hanno svelate parecchie, ma che sono solo una piccola parte di quelle che in realtà dominano la Natura. Non abbiamo (non ancora) strumenti che ci permettano di decifrare certi codici e ciò crea ai nostri occhi l’illusione del disordine.
Dalla teoria del Caos deriva il cosiddetto Effetto farfalla:
Il battito d’ali di una farfalla genera un uragano dall’altra parte del mondo.
La teoria dell’impossibilità di prevedere certi avvenimenti si applica a parecchi campi. Uno di questi è sicuramente la meteorologia. Non è possibile fare previsioni a lungo termine perché non è possibile considerare tutte le possibili varianti. In poche parole non si può includere nelle previsioni del tempo l’effetto del battito d’ali di una farfalla. Inoltre l’imprecisione, l’errore cresce in maniera esponenziale allontanandoci cronologicamente, perché gli effetti si moltiplicano, crescono esponenzialmente, un avvenimento ne genera un altro che ne genera un altro ancora, per cui ciò che è apparentemente insignificante, ininfluente, può cambiare il destino di un evento. Se ne parlava su un numero di Focus di qualche tempo fa. Addirittura si diceva di come un topolino, mi pare, possa aver determinato la sconfitta di Napoleone o qualcosa di simile.
La matematica diventa veramente simpatica quando inganna i nostri sensi ed è il caso della storiella dei chicchi di grano sulla scacchiera di cui si parlava. Ce la raccontava sempre il mio prof di matematica del liceo tutte le volte che avevamo a che fare con una potenza. Questo per dire in che misura questo benedetto Butterfly Effect può essere importante.

2) Per quanto riguarda l’altro punto… Io sarei d’accordo nell’inserire la Relatività tra le materie scolastiche. Per la verità tra le mie del liceo c’era e mi piaceva anche parecchio. Evito di iniziare un discorso che non finirebbe più sulla grande teoria, ma leggendo le parole del prof mi è subito venuto in mente un personaggio che non smette di affascinarmi da quando ero bambina. Parlo di Albert Einstein. Io trovo che rappresenti una delle più grandi personalità della storia dell’umanità e non solo perché riuscì a stravolgere perfino i più elementari concetti di “spazio” e di “tempo”. Perché diede sì contributi di un inestimabile valore alla fisica, ma lo fece con spirito innocente, con animo poetico. Einstein non era solo uno scienziato dei massimi livelli. Era pacifista, suonava il violino, riceveva lettere dai bambini e si faceva ritrarre facendo la linguaccia. Tutto ciò perché, come tutte le menti davvero geniali, possedeva al di là della padronanza della fisica e della matematica, anche un innato amore per l’Arte nel senso più ampio del termine. Era, come egli stesso si definiva, appassionatamente curioso e questo gli rendeva interessante qualsiasi cosa lo circondasse, come è per un bambino. Ed evidentemente questo modo di rapportarsi alle cose ha dato i suoi frutti.

Nessun commento:

Posta un commento