ABOUT FACEBOOK

Non posso dire di conoscere FB, ne ho solo sentito parlare: da un'amica entusiasta che aveva ritrovato perfino la nostra prof di italiano delle elementari; da sua sorella che si lamentava di come sentimenti e notizie personali fossero in piazza, ma intanto continua ad usarlo; da mia cugina che ha trovato una sua omonima, nostra parente, in Puglia, di cui neppure sapevamo l'esistenza; e per finire da due ragazzi incontrati a teatro che si vantavano credendo di essere gli unici sopravvissuti al contagio. Personalmente sono molto scettica, ma riconosco che ciò è dettato da opinioni preconcette che in parte mi derivano dall'impostazione fortemente classicista del mio liceo e mi sono riproposta di andare a curiosarci di persona prima o poi. Al riguardo mi vengono in mente due frasi del Chateaubriand storico (anche il vizio delle citazioni è un retaggio dei miei studi) : la prima "Si abita, con un cuore pieno, un mondo vuoto; e senza aver utilizzato nulla siamo disillusi da tutto" delinea bene quello che da un pò di tempo è il mio stato d'animo e di conseguenza il mio approccio alle cose, ma spero di trovare presto qualcosa che riempia e dia senso a quella parte vuota di mondo. La seconda, invece, "L'uomo non ha una sola e identica vita; ne ha molte giustapposte ed è la sua miseria" me l'ha ricordata la citazione su Second life di holden62 tra i commenti al post del prof riguardo FB sul suo blog http://iamarf.wordpress.com.Forse è vero, ci troviamo frammentati in così tante identità, tante quante le persone che conosciamo e diverse a seconda di ciascuna di queste, come dice Pirandello, che sentiamo crescente il bisogno di autenticità e rifuggiamo da queste realtà virtuali, oppure vi ci rifugiamo magari per nasconderci perfino da noi stessi o più semplicemente ci aggregiamo senza tanto pensare e, a forza di costruire nostri profili, e scambiare due chiacchiere, impariamo qualcosa di nuovo, su cui non ci eravamo soffermati, della nostra personalità e di quella degli altri. Costanza