Fino a pochi giorni fa non sapevo avesse un nome così altisonante, nè che fosse proprio considerata una vera e propria malattia, nelle sue forme più acute. Ne soffrivo spesso da piccola, e mi incaponivo perché non riuscivo in nessun modo a evitare che le mie gote diventassero color "fragola matura". Recentemente è uscito un libro "Petites hontes", scritto da un cardiologo francese Frédéric Saldmann, pieno di consigli per i "malati di timidezza". Secondo l'autore circa il 10% delle persone soffre di eritrofobia, le cui cause possono essere stress e ansia (al di là della semplice attività fisica), ed è una tendenza ereditaria. Questo fenomeno ha alla base "un disordine mentale che crea un'iperattività del sistema nervoso simpatico", ad attivarsi è quella parte del cervello che controlla le nostre reazioni in presenza di pericolo. I sintomi possono andare oltre il semplice rossore: il battito cardiaco spesso aumenta, così come la salivazione e la sudorazione delle mani. I suggerimenti su come tener a freno questo fenomeno dilagano, c'è pure un sito, a quanto ho capito un pò fantasioso. L'unica terapia resta, secondo Saldmann, un lavoro su se stessi per raggiungere l'autostima. E in effetti è proprio vero, a me è servita, ad esmpio, una frase che ho trovato in un libro di Isabelle Allende: "quando sto per entrare in una stanza affollata di gente, mi costringo a pensare che gli altri hanno più paura di me".
Costanza
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E' proprio vero, Costanza. Non esistono medicine o terapie per la timidezza. Bisogna solo imparare ad avere fiducia in se stessi o semplicemente abituarsi a pensare che gli altri hanno i loro punti deboli esattamente come noi o meglio ancora che non tutti stanno lì ad osservarci aspettando il nostro primo errore.
RispondiEliminaOscar Wilde diceva: "Non preoccuparti di quello che gli altri pensano di te. Loro sono troppo occupati a preoccuparsi di ciò che tu pensi di loro".
già, in effetti, mi chiedevo il perché di una ricerca simile...Però a me sembra effettivamente un peccato. Tanto sforzo per cercare di non fare notare il proprio rossore, quando io ho sempre pensato che in una ragazza la cosa più bella che ci possa essere, quella per cui io potrei morire, sarebbe il rossore dovuto magari a un complimento che le fai. Certo, ci sono rossori e rossori, ma secondo me anche il rossore per l'imbarazzo è una cosa piacevole da vedersi sul volto di una donna: tanto, per qualsiasi cosa arrossisca, non ci sarà mai una colpa grave, ma un futile motivo. Quando c'è qualche motivo più grave per precocuparsi, il volto si sbianca...chissà se esiste anche la leukofobia (termine inventato sul momento da me e ocnfesos che sono andato ricercare il termine bianco in greco...)
RispondiEliminaaggiungo che ieri notte ho fatto un sogno in cui ero fuseofobico (fusé, in greco significa natura: anche stavolta, neologismi e di nuovo ricercati), ovvero avevo paura di qualunque elemento vegetale o animale che si muovesse (ricordo delle formiche e fili d'erba, particolarmente inquietanti). Stranemente (...) gli uomini non mi facevano paura. E la parte iniziale dle sogno più o meno , alla lontana, forse c'entra con il tuo intervento. La seconda parte (o forse era proprio un altro sogno del tutto distino), non c'entra affatto. Siccome vedo che sto andando per le lunghe te la racconto a voce...
RispondiEliminaBeh certo, il rossore non è per forza un qlc di negativo, prima era preso come segno di pudore da parte di fanciulle "carte" e Gaber cantava: "non arrossire quando ti guardo, ma ma ferma il tuo cuore che trema per me"... insomma, dipende tutto dai sintomi, ma ti assicuro che non è proprio pacevole come sensazione, specie quando insistono nel farti notare che assomigli sempre più ad un peperone.
RispondiEliminaForse è proprio quello che mi affascina del rossore, che sia accostato ad una certa idea di pudore, ma naturalmente convengo che non è bello essere paragonati ad un peperone...qual'è la canzone che hai citato di Gaber?
RispondiEliminaQuesta è la domanda!
RispondiEliminaa sapere la risposta...temo che occorrerebbe sentirsele tutte.Alcune si possono già scartare, tipo shampooooooooo
Questo significa che non sai la risposta?
RispondiElimina"Lei mi ha deluso per l'ultima volta, ammiraglio!"
"Questo è vero signore, il tutto sta nel vedere se ciò avverrà perchè sarò io a sparire oppure sarà la sua capacità di percepire emozioni a venire, fatalmente, meno"
RispondiElimina"Rivisitato il film?" Questa da dove ti è venuta fuori? Chiedo per pura curiosità...
RispondiEliminaAmmesso che ciò sia vero, considerato poi che parlavo con te, posso farti una domanda: parlavi al telefono anche tu? io non ho mai detto di aver rivisitato il film..era un aggiunta, per così dire, d'autore...
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RispondiEliminaCiao Ragazzi... sto cercando disperatamente il libro che citate "Petites hontes", scritto da un cardiologo francese Frédéric Saldmann, solo che ho visto che c'è solo in lingua francese... Voi sapete dirmi se esiste anche in italiano?
RispondiEliminaGrazie mille
Eleonora
L’eritrofobia e’ un argomento che mi sta molto a cuore e che per molto tempo ha sfortunatamente condizionato la mia vita ed in parte ancora la condiziona.
RispondiElimina"Avevo poco da scrivere" scrive di come apprezzi in realtà una donna che arrossisce, purtroppo la cosa che rende faticosa da sopportare l'eritro e che non sempre è una questione di sensibilità, delle volte si arrosisce veramente per un nonnulla, alcune volte sembra proprio fuori luogo. Per non parlare di quelle volte in cui speri che nessuno ti chieda una certa cosa o ti faccia una certa domanda ed immancabilmente quella arriva... E quindi parlare di colore peperone a quel punto diventa un eufemismo :)
Quindi come se ne esce? Sono d'accordo, aumentare l'autostima vuol dire migliorare la situazione, ma secondo me il lavoro da fare deve essere più profondo, riguarda le credenze personali, le esperienze che abbiamo vissuto, il modo di vedere noi stessi e di vedere gli altri: è necessario intraprendere un lavoro di crescita personale, in modo serio, per liberarsi definitivamente del problema.
Ovvero, non tanto per smettere di arrossire, ma per smettere di dare una così spropositata importanza alla cosa.
Buona serata a tutti,
Giacomo
Qualcuno mi puó dire se il libro "Les petites hontes" di Frederic Saldmann si può acquistare anche in italiano?
RispondiEliminaSoffro da circa 3 anni di eritrofobia o diciamo da 3 anni sono consapevole del fatto che si tratta di una vera e propria "malattia". Da circa 3 mesi vado una volta la settimana dal psicologo perchè non ce la facevo proprio più. Ho cominciato una terapia con l'ipnosi e sto proseguendo ora con una tecnica che si chiama EMDR. Qualcuno l'ha già fatto per caso?
Comunque trovo molto bello il commento di Giacomo. Penso che hai ragione al 100%.
L'ipnosi ha portato dei bei risultati, non al livello del rossore, ma al livello di come vedo le cose. Il rossore c'é quanto prima e questo a volte mi butta giù.
S.
P.S. C'é qualcuno che è veramente guarito da questo disturbo?
Uffa, che brutto essere timidi.
RispondiEliminaCi creiamo tutti questi problemi.
Accidenti! leggere che esistono altri eritrofobici oltre alla sottoscritta è già un grande sollievo...forse sarebbe una terapia vincente mettere tanti eritrofobici in una stanza e ridere tutti insieme per esorcizzare la paura di arrossire...tutti rossissimi e abbandonati ad una risata liberatoria...io mi divertirei ad arrossire così!
RispondiEliminaSi siamo in tanti e nessuno sembra veramente guarito ancora. Io arrossisco anche al telefono... dannaz.
RispondiEliminawww.stoperitrofobia.altervista.org
Qualcuno è guarito? Se si come?
RispondiEliminaDopo 11 anni di eritrofobia sono guarito senza psicoterapia e senza farmaci dopo aver subito l'intervento di simpatectomia toracica endoscopica (di cui sto pagando ancora le conseguenze)
RispondiEliminaPer chi fosse interessato a superare l'eritrofobia e smettere di arrossire può leggere la mia storia sul mio blog personale http://www.eritrofobiastop.com/